Mi si spezza il cuore
- ylerichard

- 16 mar 2020
- Tempo di lettura: 4 min
Il mio attore preferito è sempre stato Johnny Depp e quando ero piccola fui particolarmente colpita da uno dei suoi film, si chiama “Chocolate” e parla di una madre ed una figlia che non riescono a fermarsi, come due zingare sentono il richiamo del vento, finchè poi la madre incontra Johnny, e bè.. chi non si fermerebbe davanti ad un uomo così? Vi racconto questo perchè fin da quel momento una parte di me é sempre stata convinta che nel mio sangue ci fosse un pizzico di “zingaraggine”, perchè ho sempre saputo di essere una donna che ha bisogno di muoversi, di seguire il vento, il mondo é troppo grande per rimanere tutta la vita tra le stesse 4 mura.
Adesso invece sono io stessa a tornare per rinchiudermi tra 4 mura, come é contradditoria la vita. Mi sto dicendo da tutto il giorno che é la scelta giusta, eppure non riesco a capacitarmene. Sono sul mio volo Alitalia per tornare a casa, sto guardando sullo schermo l'Aereo che si allontana dal Sud America e mi si spezza il cuore. Non riesco a credere di stare vivendo un incubo del genere, dove é lo stesso mondo che ho tanto amato a impedirmi di passare i confini, ad essere libera di muovermi come voglio. La libertà, questa grande parolona, non la sottovaluterò mai più nella vita.
Ho sempre pensato che tutto succede per un motivo, e sicuramente anche questo ha del positivo, ad esempio stiamo riducendo l'inquinamento drasticamente, le persone hanno modo di apprezzare di più la loro vita, ma comunque non riesco a capacitarmene. Non vedo l'ora che tutto finisca per poter tornare ad essere libera. Non solo di viaggiare, ma soprattutto libera di questa ansia e panico generale, ogni giorno con la paura che qualcuno dei tuoi cari abbia la febbre. Vorrei dire di essere felice di rivederli, ma non é così che mi aspettavo di tornare. Non pensavo che mi sarei dovuta chiudere in una casa in quarantena per 14 giorni prima di poter riabbracciare mio padre, con mia mamma bloccata in Australia insieme a mia sorella e i miei amici distanti e chiusi in casa.
Se c'è una cosa che ho sempre amato dell'essere italiana é l'importanza che hanno le mani nella nostra cultura. Le utilizziamo per esprimere meglio le nostre emozioni, per impastare la pasta che tanto amiamo, ma soprattutto per esprimere il nostro affetto. Probabilmente il senso che più utilizziamo é il tatto, difatti non é un problema per noi dimostrare il nostro amore, anzi. Eppure questo virus ce lo sta impedendo, non solo non possiamo abbracciare le persone che amiamo, ma in generale la gente sta diventando scontrosa, titubante, distante e molto egoista. E chi può biasimarli? Tutti noi ci siamo sentiti così, chi poco chi di più, chi vergognandosene e chi no, perché la sopravvivenza ha sempre la meglio sull'essere umano, e questo terribile periodo ce lo sta dimostrando. In sud america ci sono stati momenti in cui mi sono sentita un appestata, mai nella mia vita ho provato così tanta solitudine. Per me, che amo immergermi nelle culture altrui, fare nuove conoscenze, essere altruista e affettuosa é davvero un brutto sogno.
Allora é proprio vero che in questo mondo siamo tutti soli, a parte la famiglia e forse qualche amico.
Eppure io mi rifiuto di pensarla così, per quanto ingenua possa sembrare, non voglio perdere la speranza nel genere umano. C'e sempre qualcuno che arriva a soccorrerci, l'ho potuto vedere con i miei stessi occhi, dai paesi che ci hanno mandato rifornimenti alle persone che da ogni parte del mondo mi hanno ospitata a casa loro o si sono offerte di aiutarmi nonostante il bruttissimo momento che stiamo passando tutti quanti, nessuno escluso.
Quindi io continuo a sperare e chissà che possa finire tutto molto presto.
Nel frattempo vi aggiungo una nota che avevo scritto dopo aver assistito ad una forza della natura, uno dei posti più paradisiaci che abbia mai visto in vita mia. A me mi da speranza e chissà che possa aiutare anche voi.

13/12/19 - Iguazu Falls, Argentina
Oggi é stata una giornata indescrivibile, piena di emozioni inspiegabili. Si, perché quando arrivi a piangere per la natura, vuol dire che ti senti di nuovo cittadino del mondo. Quanto siamo fortunati non ce ne rendiamo neanche conto. Siamo circondati da meraviglie sovraumane che sottovalutiamo in continuazione. Cosa ne sarà di queste meravigliose cascate tra 50 anni? Io viaggio per questo, sentirmi un tutt'uno con questo mondo, per ricordare agli altri cosa si prova a sentirsi come un albero che ha radici profonde attaccate a questa terra, ma che allo stesso tempo può vederne la piena bellezza come le rondini che volano e cambiano luogo di stagione in stagione.. mi sono sentita tutta la vita come se avessi una voce enorme, che potesse arrivare alla gente, inspirare gli altri.. e questo é il mio messaggio. Prendiamoci cura di questa terra ragazzi, non importa se decidiamo di viaggiare o stabilirci da qualche parte, é la nostra casa, dalle stradine di città, alle foreste dell'Amazzonia, e apprezziamo la nostra fortuna, ma soprattutto rendiamo la nostra vita piena al punto da sentire il mondo dentro una mano.









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